Terapia adiuvante nel carcinoma del colon
Tratto da https://jamanetwork.com/journals/jamaoncology/fullarticle/2726030 |
Tis intraepiteliale. T1 sottomucosa, T2 muscolare propria, T3 sierosa o tessuto pericolico/perirettale, T4a perforazione del peritoneo viscerale, T4b infiltrazione degli organi vicini.
Lo stadio UICC II si ha dal T3 senza metastasi. Lo stadio UICC III non appena c'è un interessamento nodale e lo stadio UICC IV nel momento in cui ci sono metastasi a distanza.
Allo stato attuale delle cose un'operazione con intenzione curativa è indicata negli stadi I-III, nello stadio IV la terapia è palliativa. Nello stadio I una terapia adiuvante non migliora la prognosi ed è per tanto non indicata.
Stadio II
La chemioterapia con 5-FU nei pazienti in stadio II mostra un aumento dell'aspettativa di vita a 5 anni del 3-5%, soprattutto in pazienti con fattori di rischio aggiuntivi. Questi sono per le linee guida tedesche
1 - T4
2 - Meno di 12 linfonodi esaminati
3 - Perforazione da tumore
4 - Operazione in regime di emergenza
Elementi aggiuntivi di altre società sono l'invasione dei vasi linfatici o perineurale e i tumori poco differenziati con stabilità microsatellitare.
I pazienti con instabilità microsatelliltare invece non dovrebbero ricevere una terapia adiuvante, sia perché la loro prognosi è migliore di quelli con stabilità microsatellitare, sia perché la terapia adiuvante potrebbe addirittura peggiorare la prognosi (ACCENT).
Stadio III
La terapia con 5-FU e Oxaliplatino per 6 mesi (FOLFOX) come terapia standard in questo stadio fu implementata 15 anni fa grazie allo studio MOSAIC, tuttavia con il rischio di neuropatie periferiche del 15% dopo 4 anni da Platino.
Lo studio IDEA fu condotto per cercare di ridurre i danni tossici con una riduzione temporale della terapia a 3 mesi (2 bracci di 3 e 6 mesi con FOLFOX o CAPOX). L'endopoint della sopravvivenza da malattia risultò inferiore (0.9% a 3 anni). Da analisi su subgruppi hanno mostrato una non inferiorità del CAPOX per 3 mesi nei pazienti a basso rischio (T1-3, N1), con riduzione significativa della neurotossicità.
FOLFOX e CAPOX vengono considerati come equivalenti (la capecitabina è un profarmaco del 5-FU).
Pazienti anziani
Per i pazienti >75 anni non ci sono evidenze di un vantaggio dalla terapia adiuvante. Ad ogni modo in quelli sopra i 70 anni non viene somministrato l'oxaliplatino perché la prognosi non migliora, ma la tossicità aumenta.
Commenti
Posta un commento