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Opzioni farmacologiche nel Crohn

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Hitchings e Elion sintetizzarono la 6-Mercaptopurina, l'Azatioprina e numerosi altri farmaci quali allopurinolo, cotrimossazolo e pirimetamina Terapie farmacologiche storiche del Crohn sono i corticosteroidi e le tiopurine. Negli anni 90 entrano in gioco gli inibitori del TNFa, in particolare l'infliximab. Oggi abbiamo pure i farmaci biologici, sui quali però non disponiamo di dati di lunga durata. Si prenda ad esempio l'Azatioprina, storico antimetabolita purinico, per 40 anni si è ignorato che aumenta il rischio di linfoma. Lo stesso vale per gli anti TNF, che possono anche causare nei maschi giovani (sotto ai 35 anni) un linfoma epatosplenico a cellule T letale. Salicilati Stando alle ultime linee guida ECCO, la mesalazina non andrebbe utilizzata per indurre remissione, dato che non esistono evidenze della sua efficacia. Tiopurine A questa categoria appartengono l'Azatioprina, il Metotrexate e la Mercaptopurina. Sono farmaci "risparmiatori" di cortisone, ut...

Peste nera e selezione naturale

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Un esempio classico di selezione naturale dovuta all'influenza di una patologia endemica/epidemica che è di dominio comune è la aumentata prevalenza nella popolazione di anemia falciforme nelle zone esposte storicamente a malaria. In un articolo pubblicato sul Journal of Crohn's and Colitis del 2019 da parte di ricercatori francesi viene suggerita un'ipotesi interessante per spiegare l'elevata prevalenza di mutazioni NOD2 (il gene mutato più fortemente associato alla patologia infiammatoria intestinale e coinvolto in meccanismi immunitari innati contro infezioni batteriche) nella popolazione europea, che si sospetta sia dovuta a selezione positiva, dato che tali mutazioni sono svantaggiose. Ovvero, come per la mutazione emoglobinica nell'anemia falciforme, ci dev'essere stato qualcosa di vantaggioso a controbilanciare tali mutazioni (in tal caso la sopravvivenza dalla malaria). Si è osservato ad esempio nei topi con mutazione NOD2 omologa a quella umana, una re...

Colangite sclerosante primitiva

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La PSC è una malattia colestatica del fegato caratterizzata da una infiammazione ed una fibrosi obliterante delle vie biliari intra ed extraepatiche che porta ad una dilatazione dei segmenti rispariati. Non ci sono terapie mediche efficaci contro questa patologia. Progredisce verso un'insufficienza epatica che richiede il trapianto e predispone il paziente a un rischio aumentato di cancro del colon, delle vie biliari e della colecisti. Si associa nella stragrande maggioranza dei casi ad una malattia infiammatoria cronica intestinale, di solito la rettocolite ulcerosa(RU). Patogenesi La patogenesi non è completamente chiarita, ma un modello eziopatogenetico ipotizza la migrazione  di cellule T attivate nella mucosa danneggiata di pazienti con RU che migrano nel fegato dove avviene una cross-reazione con antigeni biliari e il conseguente danno autoimmune delle vie biliari (aberrant homing hypotesis). Con la progressione della patologia svolgono un ruolo aggiuntivo la fibrosi, l...

Il patch del cieco per endoscopisti non ciechi

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Caso clinico: 55enne con nota rettocolite ulcerosa in terapia steroidea, attualmente ricoverato per un'embolizzazione periferica a un piede e sotto trattamento con eparina sodica. Valutazione del rischio emorragico pre-angiografia. La coloscopia evidenzia un quadro assolutamente netto, chiaro, classico di rettoproctite ulcerosa con media attività, priva di fissurazioni fino a circa 30 cm ab ano. Il resto del colon macroscopicamente illeso, finché non arriviamo nel cieco. Qua un quadro infiammatorio localizzato senza interessamento ileale (fino a 25 cm) di sorpresa. Terapia? L'Infliximab è una buona idea, agisce velocemente, si può usare sia per il Crohn che per la rettocolite. Ipotesi diagnostiche: 1) Crohn 2) Ischemia (situs tipico, paziente ricoverato per embolizzazione periferica 3) Altro Cecal patch Cecal patch Da un punto di vista macroscopico l'assenza di skip lesions e un interessamento del colon caudo-craniale sono le caratteristiche patognomich...