Del maiale non si butta via niente, manco l'epatite E
Il virus dell'epatite E è un virus a filamento singolo di RNA della famiglia degli Hepeviridae che si trasmette per via feco-orale. Se ne conoscono 8 genotipi,di cui il 3 è quello più comune in Europa. Si tratta in questo caso di una zoonosi legata all'alta prevalenza in animali da allevamento e selvaggina, con trasmissione legata a cottura non adeguata della carne.
Il virus è asintomatico nel 90% dei casi. Nei casi sintomatici si presenta con sintomi influenzali ed eventualmente ittero. La guarigione è in genere spontanea. In presenza di un'epatita cronica può accelerare il fallimento d'organo. Nelle donne in terzo trimestre di gravidanza può dare un'epatite fulminante (descritta però per il genotipo 1 presente in Asia e Africa).
L'epatite E può cronicizzare negli immunodepressi. Un'HEV cronica si definisce come una viremia persistente oltre 6 mesi, o oltre 3 mesi per pazienti trapiantati. Nella forma cronica sono aumentati prevalentemente i marker colestatici, le transaminasi sono basse.
Tra le manifestazioni extraepatiche da menzionare troviamo quelle neurologiche, in particolare:
a) Guillain-Barré, una polineuropatia con paralisi flaccida ascendente fino alla tetraparesi
b) la amiotrofia nevralgica, una neurite del plesso brachiale che causa dolori al collo e alle spalle
Diagnostica
Si effettua con gli anticopri IgM e IgG, così come RNA virale per PCR nel sangue o nelle feci. I test anticorpali non hanno una sensibilità o specificità assolute, quello per le IgM può essere ad esempio falsamente positivo in caso di EBV o di epatite autoimmune, oppure falsamente negativo, quindi va considerato sempre l'RNA in caso di positività ed eventualmente in quello di negatività. Nei pazienti immunodepressi va fatta direttamente la PCR, perché non hanno anticorpi contro l'HEV.
Terapia
Non esiste una terapia dell'epatite E acuta. Nei pazienti immunosoppressi l'eliminazione del virus è spontanea. Nelle donne in gravidanza con genotipo 1, a rischio di forma fulminante, è possibile usare la ribavirina, ma è estremamente teratogena. Nelle forme fulminanti o nelle epatiti acute su cronica il paziente va mandato in un centro epatologico.
Nei trapiantati di fegato si aggiunge l'Interferone alfa.
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