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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Il patch del cieco per endoscopisti non ciechi

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Caso clinico: 55enne con nota rettocolite ulcerosa in terapia steroidea, attualmente ricoverato per un'embolizzazione periferica a un piede e sotto trattamento con eparina sodica. Valutazione del rischio emorragico pre-angiografia. La coloscopia evidenzia un quadro assolutamente netto, chiaro, classico di rettoproctite ulcerosa con media attività, priva di fissurazioni fino a circa 30 cm ab ano. Il resto del colon macroscopicamente illeso, finché non arriviamo nel cieco. Qua un quadro infiammatorio localizzato senza interessamento ileale (fino a 25 cm) di sorpresa. Terapia? L'Infliximab è una buona idea, agisce velocemente, si può usare sia per il Crohn che per la rettocolite. Ipotesi diagnostiche: 1) Crohn 2) Ischemia (situs tipico, paziente ricoverato per embolizzazione periferica 3) Altro Cecal patch Cecal patch Da un punto di vista macroscopico l'assenza di skip lesions e un interessamento del colon caudo-craniale sono le caratteristiche patognomich...

L'Eleganza dell'Ampolla

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L'ampolla di Vater è un organo complesso, il suo approccio endoscopico richiede la conoscenza della sua struttura anatomica. Descritta inizialmente da un anatomopatologo tedesco del diciottesimo secolo, è costituita dall'unione del dotto pancreatico principale (Wirsung) col dotto coledoco ed è situato nella seconda porzione del duodeno. Ben tre sfinteri governano la funzione di questo organo anatomico: gli sfinteri propri del coledoco e del Wirsung, e lo sfintere comune dell'Oddi. I due sfinteri propri agiscono in modo indipendente e hanno la funzione di evitare che i secreti pancreatici o biliari si riversino nella via sbagliata. Il tutto si trova intramuralmente nella parete duodenale in cui decorrono sia fibre muscolai circolari che longitudinali. Il dotto pancreatico si getta nell'ampolla in un percorso quasi rettilineo; il coledoco invece, ha una forma sinuosa, il che si traduce nei movimenti necessari all'intubazione: incannulazione dell'orifizio...

Sono giù di pressione: mi dò drina

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Scenario: abbiamo iniziato con 100 mg di Spironolattone, abbiamo aggiunto 40 mg di Furosemide, siamo saliti mantenendo il rapporto costante fino alla dose massimale consigliata di 400:160 (4 volte tanto), ma il nostro paziente ci ritorna con un'ascite refrattaria, oppure con la pressione a terra. Magari è in insufficienza renale acuta talmente è ipoteso. Che fare? Parliamo della midodrina, nota ai più come il Gutron . Insomma il farmaco per l'ipotensione ortostatica. La midodrina è un profarmaco, il suo metabolita attivo, la desglimidodrina è un α1-agonista che aumenta la pressione sistemica e quella splacnica, migliorando la perfusione renale e il volume circolante effettivo. Uno studio mostra un aumento dell'escrezione urinaria e della natriuresi, un aumento della pressione arteriosa, e una riduzione dell'attività reninica plasmatica. In tal modo risulta un miglior controllo dell'ascite. Il dosaggio utilizzato nello studio è stato di 7,5 mg tre volte/die. Q...

Paracentesi: Quo vadIS?

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Sui libri di testo come nelle linee guida si assume il QIS (quadrante inferiore sinistro) come zona d'elezione per la paracentesi perché è il punto più sicuro nell'evitare complicazioni. Si consiglia di pungere circa 2-4 cm superiormente alla spina iliaca anteriore, lateralmente ai muscoli retti dell'addome.Come visto nell'immagine qua accanto lo scopo di una punzione laterale al rectus abdominis evita di andare a lesionare l'arteria epigastrica inferiore, che è un ramo dell'arteria iliaca esterna che anastomizza con l'arteria epigastica superiore. Ma perché il QIS e non il QID? Si pensa che il QIS sia più sicuro, perché nel QID è possibile trovare un intestino cieco in questi pazienti dilatato dall'assunzione di lattulosio, oppure per gli esiti di un'appendectomia e quindi per la cicatrice che potrebbe ostacolare il deflusso del liquido ascitico. Resta difficile immaginare oggigiorno nel mondo occidentale una paracentesi senza esame ecografico p...

Ascite e dintorni - Pillole diagnostiche

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Se eseguiamo una paracentesi diagnostica ci sono alcuni parametri che ci possono tornare utili e che sono validati, altri meno importanti e non necessari. Esami routinari consigliati SAAG - (Serum-to-Ascites Albumin Gradient): un valore ≥1.1 g/dL (≥11 g/L) indica un'ipertensione portale. Con l'ipertensione portale la pressione idrostatica causa una fuoriuscita di liquido dai vasi epatici nel peritoneo, ovviamente la pressione oncotica intravasale rimane più alta di quella del liquido fuoriuscito. Un valore inferiore indica che la pressione oncotica intravasale è più bassa come nel caso di ipoalbuminemia, pancreatite, carcinosi, ascite chilosa. Il SAAG alto correla solo con l'ipertensione portale, non ne determina però l'origine (pre- intra- o post-sinusoidale). Emocromo: una conta neutrofilica >250/mm3 indica una peritonite. NB: se si ha un emoperitoneo, va sottratto un neutrofilo a ogni 250 eritrociti. Proteine totali:  il fatto che il liquido ascitico s...